La festa dei Giudei ha inizio all’alba del mercoledì santo quando per le strade si riversano uomini in giubbe rosse a far chiasso e suonare le loro trombe.
L’abito che indossano ricorda una divisa militare ed è molto particolare: vestono pantaloni e giacca rossa, con ricchi ricami dorati intervallati da parti in stoffa gialla o bianca; sul volto indossano una maschera detta "sbirrijan " (il termine è di origine gallo-italica) su cui sono raffigurate delle grosse e lunghe sopracciglia arcuate e una lunga lingua di cuoio, come una sorta di smorfia dispettosa; sul capo indossano un elmetto su cui sono dipinti dei motivi tratti dalla simbologia cristiana o da quella popolare, come ad esempio croci, pesci, aquile, falci di luna. Da sopra l’elmetto fuoriesce un pennacchio o pende una lunga coda.
I Giudei portano, inoltre, delle catene legate ad un polso, dette displina, utili a far baccano e calzano un paio di ciocie in pelle grezza di bue chiamate in gergo schièrpi di pièu. Inizialmente il costume rievocava gli abiti e la corazza del soldato romano, poiché i figuranti erano tratti dalle sacre rappresentazioni, poi, con il passare del tempo, le originarie casacche sono state sostituite da giubbe ricamate con lustrini e munite di spalline come quelle che si possono osservare oggi.
I Giudei fanno baldoria per le strade di San Fratello suonando le loro trombe fin dall’alba del mercoledì santo; lo schiamazzo dei Giudei continua anche nelle giornate di giovedì e venerdì fino a notte fonda. Il suono delle trombe dei Giudei accompagna tutti i riti della Settimana Santa: mentre loro dall’alba fino a sera percorrono le vie suonando, in città si svolgono tutte le consuete e tradizionali funzioni come l’allestimento dei Sepolcri nelle chiese e l’adorazione eucaristica, i riti del giovedì santo, la Via Crucis, la processione dei Misteri e dell’Addolorata e del SS. Crocifisso, il venerdì santo.
L’interpretazione più corretta della tradizionale Fanfara dei Giudei, non è quella che li definisce dei semplici personaggi folcloristici, anzi, il Giudeo di San Fratello è carico di carattere simbolico. I Giudei rappresentano, infatti, i responsabili della morte di Cristo, i suoi crocifissori, i flagellatori piuttosto che il soldato che conficcò la lancia nel costato di Gesù; rappresentano l’uomo animato di forte carica emotiva, capace di gesti folli, estremi e grottesco allo stesso tempo, oppure possono essere assimilati a demoni come già accennato.
La suggestione che questi intendono creare è il contrasto tra i fedeli che accompagnano Cristo e piangono per la sua morte e chi invece lo deride e gioisce per la condanna che loro stessi hanno suggerito a Pilato. Cosi come allora la folla era divisa tra chi era con Gesù e chi contro di lui e desiderava la sua condanna, i Giudei della Fanfara di San Fratello creano la stessa atmosfera, da un lato i devoti cristiani, intenti nelle classiche celebrazioni della Settimana Santa, dall’altro loro, grottesca immagine di chi gioì per la morte di Cristo e pertanto in continuo clima di festa, ad ogni ora del giorno, dall’alba fino a notte fonda, in giro per le vie del paese, bevendo e suonando le loro trombe o scuotendo le catene per far baccano. Sacro e profano si mischiano e creano una strana commistione: da un lato autentica religiosità e devozione, dall’altra sfrenatezze e schiamazzi.
Terminati i riti che ricordano la morte di Cristo, si conclude anche la Fanfara dei Giudei, gli uomini ripongono con cura il costume rosso che custodiranno gelosamente per indossarlo nuovamente l’anno successivo. Intanto i riti religiosi del triduo pasquale continuano: il sabato notte i fedeli si raccolgono in chiesa per la veglia pasquale e la domenica l’annuncio della Resurrezione con la processione del Cristo Risorto, il tradizionale incontro con la Madonna e le campane che suonano a festa, chiudono la settimana santa.
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